MIGRAZIONE: equilibrio tra diritti, responsabilità e regole chiare
- FLAVIO BELLINATO
- 12 nov 2023
- 2 Min. de lectura
Actualizado: 5 ene 2024
Nell'ambito delle migrazioni, i dati dell'ultimo Rapporto Italiani nel Mondo 2023 della Fondazione Migrantes offrono un panorama in continua evoluzione. Al 1° gennaio 2023, gli italiani iscritti all'Aire (l’anagrafe degli italiani residenti all’estero) sono 5.933.418, rappresentando il 10,1% dei residenti in Italia. Si tratta di un incremento significativo (+91% dal 2006), con una comunità all'estero che continua a ringiovanire: il 23,2% ha tra i 35 e i 49 anni, mentre un quinto ha tra i 18 e i 34 anni. Questo trend si contrappone alla perdita di residenti in Italia (-0,2% in un anno), sottolineando un fenomeno di mobilità globale che va oltre la semplice migrazione.
La Fondazione Migrantes nel suo rapporto sottolinea l'importanza dei diritti legati alla migrazione, al restare e al ritornare. Tuttavia, la migrazione non può essere interpretata solamente come un diritto astratto. Essa stabilisce regole chiare, dettate non solo dal diritto internazionale, ma anche dalle legislazioni dei singoli stati. In questo contesto, il migrante e lo stato ospitante hanno entrambi delle responsabilità che vanno ben oltre la pura e semplice accoglienza.
Le migrazioni necessitano di un quadro regolamentare chiaro e definito che possa garantire non solo il diritto di accesso agli stati terzi, ma anche la reciprocità tra migrante e stato di accoglienza. Questo significa rispettare le norme, i costumi e la cultura dei rispettivi paesi. È fondamentale distinguere tra le diverse categorie di migranti: un migrante economico, ad esempio, non può essere equiparato a un richiedente asilo. Questa distinzione è cruciale per comprendere le varie dinamiche e necessità che caratterizzano ogni specifico caso migratorio.
Inoltre, le migrazioni non devono essere considerate solo come diritti, ma vanno analizzate anche nel contesto degli interessi dei diversi stati e dei loro cittadini. Ogni parte coinvolta deve assumersi responsabilità specifiche che vanno oltre la retorica e la demagogia. È necessario un approccio che consideri tutti gli aspetti - economici, sociali, culturali e legali - della migrazione.
Il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che sottolinea la necessità di garantire che la partenza all'estero sia una scelta libera e non un obbligo, rafforza ulteriormente questo concetto. La migrazione deve essere vista come un'opportunità, non come un'ultima risorsa. È essenziale che gli italiani all'estero e quelli che scelgono di ritornare in Italia possano farlo in condizioni di lavoro soddisfacenti e con una prospettiva di crescita e sviluppo.
Mentre affrontiamo il fenomeno della migrazione, dobbiamo ricordare che un approccio equilibrato e responsabile è fondamentale. Un approccio che riconosca e rispetti sia i diritti dei migranti che quelli degli stati ospitanti, incoraggiando l'integrazione, il rispetto reciproco e la coesione sociale.
Le riflessioni di cui sopra, non sono il classico monito spesso demagogicamente condiviso dalla politica nostrana ed utilizzato come approccio al problema che il nostro paese ha nella gestione dei flussi migratori, data la sua posizione geografica ed in virtù del nostro ruolo in sede europea e come membro dell'accordo di Shengen. È di fondamentale importanza che i nostri connazionali comprendano che ciò che desideriamo venga rispettato quando riceviamo flussi migratori, venga poi concretamente preso seriamente quando siamo noi a varcare i confini nazionali. Quando emigriamo, dobbiamo essere coscienti di quali sono i costumi, la cultura e le leggi del luogo in cui ci trasferiamo. I diritti presuppongono dei doveri.
FLAVIO BELLINATO
Italiani Oltreconfine
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